Azienda

Da oltre 40 anni, una storia di famiglia

Le persone

I numeri
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Ettari di vigneto della nostra azienda agricola

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Stabilimenti di vinificazione

0

Stabilimento di spumantizzazione

100000

Ettolitri di capacità di stoccaggio

10000

Ettolitri per la presa di spuma

Gli stabilimenti

La storia

…migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.

LUIGI EINAUDI

I primi anni

La storia di Andrea Paladin comincia nel 1908 a San Polo di Piave, nell’attuale ristorante Casa Vittoria, a quel tempo la casa colonica di famiglia, circondata da una tenuta di venti ettari.

I Paladin erano una famiglia di mezzadri (come tante all’epoca) che aveva in conduzione questi terreni. A differenza di altre famiglie, erano anch’essi proprietari di alcuni terreni, nella vicina frazione Roncadelle di Ormelle.

Andrea cresce con i suoi fratelli e cugini e apprende la dedizione per l’agricoltura, il rispetto per la natura e per i suoi tempi. Fin da giovane, si appassiona e si specializza nella viticoltura.

Qualche anno dopo incontra Teresa e tra i due nasce un grande amore, che durerà tutta la vita. Dopo il matrimonio e la nascita della prima figlia, Andrea e i suoi fratelli, Ettore e Antonio, decidono che i tempi sono maturi per lasciare la mezzadria e dedicare tutte le loro energie alle proprietà di famiglia. Così, nei terreni di Roncadelle di Ormelle, i tre fratelli Paladin fondano una nuova cantina di vinificazione.

In quegli anni, a cavallo tra la Seconda guerra mondiale e il dopoguerra, Andrea e Teresa hanno altri tre figli: dopo Nella arrivano Giovanni, Ida e Armando, oggi amministratore delegato dell’azienda.

Come si può immaginare, erano anni difficili. Ma nonostante amici e parenti persi in guerra e le difficili condizioni socioeconomiche, i fratelli Paladin continuano il loro percorso imprenditoriale. Tra alti e bassi, l’attività continua a crescere e si concentra sempre di più nella produzione di uva e nella vinificazione.

A metà degli anni ‘60, Andrea, Ettore e Antonio portano i figli più grandi in azienda e ampliano ancora, acquistando un terreno in zona Ormelle, precisamente in Via Stadio 9/a, dove ancora oggi si trova la nostra sede centrale.

La separazione

Nel 1967 Andrea prende la sofferta decisione di dividersi dai suoi fratelli, per fondare insieme ai suoi figli maschi, Giovanni e Armando, una nuova azienda vinicola. Andrea manterrà sempre un ottimo rapporto con i fratelli, di stima e collaborazione, che continua tutt’ora tra i loro eredi.

Alla famiglia di Andrea va l’azienda di Ormelle, che comprende una casa colonica, una stalla annessa e cinque ettari di terreno molto fertile. Nel 1967 inizia la storia moderna dell’azienda, con la prima vendemmia che Andrea affronta da solo con i due figli. La cantina era molto piccola e le attrezzature del tempo oggi sono reperti da collezione per appassionati: torchi continui, vasche in legno e piccoli filtri semi manuali, che al tempo erano le massime tecnologie disponibile sul mercato.

L'impresa commerciale

Nei primi anni ’70, Armando, il figlio minore di Andrea, torna dal servizio di leva e decide di ampliare la cantina insieme al padre e al fratello. Acquistano dieci vasche in cemento da 250 ettolitri, portando la capacità della cantina a più di 3.000 ettolitri: decisamente notevole per l’epoca.

Negli anni ’80, per esigenze di mercato e l’aumento della quota di uva acquista rispetto a quella prodotta, Giovanni si forma per avviare una vera e propria azienda commerciale, oggi la Paladin Giovanni S.r.l. In poco tempo diventa la principale azienda agroindustriale del gruppo di proprietà della famiglia. La crescita continua rapida, anche dopo la morte di Andrea, il fondatore, nel 1982.

Due fratelli, un solo destino

Giovanni e Armando rilevano allora le quote delle sorelle e diventano proprietari effettivi. Cosa non scontata per l’epoca, Giovanni lascia al fratello minore la guida dell’azienda, riconoscendo la sua propensione al commercio, per dedicarsi alla produzione e al miglioramento delle tecniche di coltivazione e vinificazione.

Di grande aiuto, e spesso ago della bilancia nelle piccole discussioni quotidiane, sarà Franca, la moglie di Armando, che riesce con la sua intelligenza e bontà d’animo a mantenere un clima di serenità ed equilibrio in famiglia. Merito di Franca è il successo dello spaccio aziendale di Ormelle, tanto che i clienti la nominano con gioia e affetto anche ora che non gestisce più il punto vendita.

L’efficiente gestione aziendale e il gioco di squadra spingono la crescita, finchè Giovanni e Armando decidono di prendere in affitto una cantina per gestire l’intero ciclo produttivo, ormai troppo grande per sola sede di Ormelle. Da allora, l’azienda ha sempre dovuto appoggiarsi a depositi esterni e per questo sviluppa un impeccabile sistema logistico.

A testimonianza del loro spirito imprenditoriale, negli anni ’80 i fratelli Paladin aprono anche una pescheria con alcuni soci, che lasciano molti anni dopo per dedicarsi completamente alla produzione dell’uva, alla vinificazione e al continuo miglioramento degli standard qualitativi.

La tenuta di Busco

Nel 1991 arriva l’acquisto dell’attuale azienda agricola di riferimento di famiglia, la tenuta di Busco – una località di Ponte di Piave con grandi distese di terra, terreni molto fertili e perfetti per la coltivazione della vite. L’azienda di Busco, con i suoi primi ventisette ettari di vigne a blocco unico, permetterà alla cantina di migliorare ulteriormente la qualità dei suoi vini, specialmente dei più apprezzati, come i rossi Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Raboso, e i bianchi Prosecco, Verduzzo Ramandolo e incrocio Manzoni.

Terza generazione di Paladin

Nel 2003 la primogenita di Armando, Pamela, termina la gavetta ed entra in azienda come responsabile amministrativa e finanziaria. Nel 2006 la segue Andrea, suo fratello minore, che affiancherà Armando nella gestione commerciale e Giovanni in quella produttiva.

Le nuove forze e il successo internazionale del Prosecco portano a una crescita esponenziale dell’azienda. Dal 2008 si sono intensificati di anno in anno gli investimenti: in cantina, con la costruzione di un sito produttivo a Busco e uno spumantificio a Ponte di Piave; e in azienda agricola, con l’acquisizione della tenuta di Porcia.

Nel 2016, uno dei grandi protagonisti di questa storia, Giovanni, ci lascia a causa di una grave malattia. Il suo ruolo e il suo affetto restano indelebili, così come il suo nome nella ragione sociale dell’azienda.

I numeri di oggi

La cantina possiede una capacità di stoccaggio di 200.000 ettolitri, moderni impianti di vinificazione e 10.000 ettolitri di autoclavi per la produzione di vino spumante e frizzante. Gli ettari di terreno sono circa 200 la maggior parte dei quali sono coltivati a vigneto.

I progetti per il futuro

Il mondo è un posto completamente diverso rispetto a quando Andrea e i suoi fratelli hanno deciso di iniziare questa avventura. Un mondo sempre più connesso, con una diversa sensibilità su temi come la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Per questo, l’azienda ha intrapreso un percorso di certificazioni che tutt’ora continua. Per gli eredi di Andrea, oggi il futuro passa attraverso la maggiore inclusione dei collaboratori nel sistema produttivo, continui investimenti nelle migliori tecnologie di vinificazione a minor impatto ambientale e risparmio energetico, oltre che l’efficientamento della gestione dei servizi per i clienti.

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